Museo/Monumento

Chiesa Madonna d' Itria

Descrizione
CHIESA DELLA VERGINE D’ITRIA La chiesa della Madonna d’Itria, sa Ìtiri per i paulesi, è forse la più antica del paese. Il primo documento scritto si trova nel registro dei matrimoni dove si legge che il 15 gennaio 1516 “Inpera de Serra et Susanna Coco anta leadu benedizione insa eclesia de Nostra Segnora”. La costruzione originaria è precedente al 1516 ed ha subito nel tempo vari interventi, modifiche e aggiunte. L’impianto attuale dovrebbe risalire al 1700. La chiesa presenta una pianta rettangolare ad una navata divisa in tre campate con tre altari: l’altare maggiore e due laterali, quello di sinistra è dedicato a Nostra Signora d’Itria (come l’altare maggiore) e a San Costantino imperatore quello di destra. La copertura originaria era costituita da due falde inclinate in legno che, in seguito, sono state sostituite da un solaio in laterizio armato che ha richiesto l’immediata realizzazione dei contrafforti. In fase di restauro della volta dell’abside è stato riportato alla luce un affresco, anche le pareti mostrano qualche residuo di affreschi successivamente ricoperti da intonaco. Durante l’ultimo restauro è stato inoltre ripristinato il tetto in legno. La facciata rivolta ad occidente (orientamento consueto di tutte le antiche chiese sarde) è divisa verticalmente in tre scomparti. In quello centrale si apre il portale rettangolare e sopra di esso una finestra ogivale con cornice di trachite rossa. I due scomparti laterali simmetrici si raccordano a quello centrale con una modanatura curvilinea. Il campanile a vela è accorpato alla facciata nel lato sinistro e sulla sommità è posta una croce in trachite rossa. Tra il campanile e il primo contrafforte si apre una camera a pianta quadrata chiusa da un cancelletto. La chiesa oltre l’ingresso principale ha 2 ingressi laterali uno rivolto a settentrione verso l’abitato e l’altro a meridione sulla piazza che guarda verso l’antica palude. La grande devozione che la popolazione di Paulilatino ha per Nostra Signora d’Itria risulta documentata già dalla seconda metà del ‘600 con donazioni e prosegue ancora oggi con l’organizzazione dei festeggiamenti da parte dei fedeli. La festa dell’Itria non ha una data fissa in calendario ma si celebra il martedì successivo alla domenica di Pentecoste. La sera del vespro sul piazzale della chiesa viene acceso un grande falò in segno di gratitudine alla Vergine d’Itria per la fine di una pestilenza, pare la terribile peste secentesca.
Indirizzo

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