Fasi operative del piano di allerta

Fasi operative del Piano e livelli di allerta
A seconda del tipo di incidente, della sua localizzazione e della sua evoluzione, le Autorità italiane adottano i provvedimenti necessari per proteggere la popolazione.
Queste misure dipendono dalle fasi operative – attenzione, preallarme e allarme – che il Dipartimento della Protezione Civile dichiara in base alle informazioni fornite dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) o dalla Unione Europea. 
In base alla tipologia di messaggi forniti dalla IAEA o dall’Unione Europea:
•  la fase di ATTENZIONE è dichiarata in caso di inconveniente o incidente interno all’impianto, per il quale non è prevista nessuna azione all’esterno del sito;
•  la fase di PREALLARME è dichiarata in caso di incidente limitato al sito dell’impianto o alle sue immediate vicinanze ma che potrebbe evolvere in un incidente più grave;
•  la fase di ALLARME è dichiarata in caso di incidente per il quale si prevede una fuoriuscita di sostanze radioattive all’esterno del sito, tale da comportare l’attuazione di misure protettive urgenti all’esterno dell’impianto.
Nel caso si verifichi un’emergenza radiologica o nucleare, può essere attivata la struttura tecnica di riferimento denominata CEVaD (Centro Elaborazione e Valutazione Dati) – costituita da esperti di diversi enti, che opera presso il CEN (Centro Emergenze Nucleari) dell’ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione) a supporto delle Autorità di Protezione Civile – per la valutazione dei livelli di radioattività nell’ambiente in situazione di emergenza e dei conseguenti livelli di esposizione. Sulla base delle valutazioni del CEVaD si potranno adottare le misure protettive più adeguate a tutela della popolazione.
Il CEVaD è composto da esperti in radioprotezione e nel campo delle misure radiometriche, designati dall’ISIN, con compiti di coordinamento, dall’Istituto Superiore di Sanità, dal Ministero dell’Interno - Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dall’INAIL, da esperti delle Agenzie regionali di protezione ambientale designati dalla Conferenza Stato-Regioni e da esperti del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica militare.
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